Serata a Vodo di Cadore dedicata a Gianpietro Talamini

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Articolo uscito venerdì 28 agosto 2015 sul Gazzettino Ed. Belluno

Mercoledì sera in Piazza Santa Lucia il Comune di Vodo di Cadore, nell’ambito dell’iniziativa “I Grandi del Cadore”, ha dedicato un interessante incontro a Gianpietro Talamini, fondatore del Gazzettino e nativo del Paese cadorino. Sono intervenuti il Sindaco di Vodo Domenico Belfi, il Presidente della Magnifica Comunità del Cadore Renzo Bortolot, il direttore del Gazzettino Roberto Papetti, moderatore il prof. Giuliano Brini. L’incontro ha visto la presenza di un folto pubblico, tra cui alcuni discendenti di Gianpietro Talamini, ed è stato preceduto da un concerto della “Banda Valboite” che ha omaggiato attraverso la musica la figura del fondatore del Gazzettino.  Il Sindaco Belfi ha ricordato quanto lustro ha dato il giornalista al Cadore. “Non solo giornalista, ha sottolineato Belfi, ma anche persona impegnata nella politica e nel sociale, per la collettività e sempre legato alle sue radici cadorine”. Il prof. Brini ha raccontato velocemente la vita di Talamini (1845-1934), sottolineando che, a differenza di tanti altri coetanei, riuscì a studiare, aspetto non indifferente in quel periodo socio-economico dove la vita era molto dura e “apprendere” era un privilegio. Così riuscì a formarsi una propria cultura, anche politica, e una forte personalità che lo portò fin da giovane a tentare la via del giornalismo fino alla creazione nel 1887 del Gazzettino. Infine Papetti, ha sottolineato come Talamini “abbia fatto la storia del giornalismo italiano, figura importante sia come giornalista e sia come uomo politico e sociale, che viveva a Venezia ma che rimaneva saldamente legato al Cadore”. Papetti ha ricordato le idee straordinariamente originali del Talamini giornalista che lanciò la scommessa, rivelatasi poi vincente, di un nuovo giornale “giocando sul prezzo, vendendolo a 2 centesimi mentre gli altri costavano 5 centesimi, quindi rendendolo più accessibile anche ai meno abbienti e  creando, a differenza delle altre testate presenti nel mercato in quel periodo, un giornale per i cittadini, ricco di cronaca, soprattutto giudiziaria, ricco di notizie dettagliate, entrando così fra la gente, raccontando la vita quotidiana delle persone e avvicinandole sempre di più al proprio prodotto”. Il giornalismo di Talamini, ha concluso Papetti, fu quindi davvero rivoluzionario perché popolare, raggiunse diverse fasce della popolazione, suddividendo il giornale in fascicoli nazionali e locali, e il suo approccio ben presto fu imitato da altri giornali come il Corriere della Sera e la Stampa, che nascevano proprio in quegli anni.