In Arsenale a Venezia un Centro Internazionale sui cambiamenti climatici

Articolo uscito sul numero 111 autunno 2019 della rivista Nexus

Venezia è una città caratterizzata da una forte specificità e identità che si esprime tramite lo storico connubio tra contesto urbano e ambiente lagunare e, per tale motivo, è considerata la città d’acqua per eccellenza a livello mondiale. Com’è storicamente noto, Venezia è stata nei secoli in grado di adattarsi progressivamente alle variazioni del contesto ambientale che la circonda, grazie a un processo continuo di coevoluzione tra sistema naturale (la laguna di Venezia) e sistema socio-economico (i centri urbani lagunari e le attività economiche nel tempo sviluppate).

Tuttavia, tale profondo legame che ancora oggi costituisce l’essenza della città lagunare, rappresenta un elemento di fragilità e vulnerabilità in considerazione degli attuali eventi estremi e a fronte degli attesi effetti dei cambiamenti climatici in atto, quali ad esempio l’aumento del livello relativo del mare. Inoltre va evidenziato che l’elevata vulnerabilità del territorio veneziano non interessa la sola città storica, ma riguarda l’intera laguna, i litorali e le aree di entroterra che insistono nel bacino scolante della laguna, che insieme formano un sistema unitario.

Per questo motivo, all’interno della proposta di legge speciale per Venezia presentata alla fine del 2018 dall’On. Nicola Pellicani e poi successivamente aggiornata, è presente l’art. 6 che prevede l’istituzione di un Centro di eccellenza sui cambiamenti climatici, con possibile sede all’Arsenale di Venezia. Un Centro che sviluppi ricerche sulle ripercussioni sulla Laguna e sulla fascia costiera dell’aumento del livello marino, della subsidenza, della temperatura, riguardo la biodiversità lagunare e lotta all’erosione.

Per dare forza a tale proposta e nell’intento di “fare squadra” nell’ottica di una maggiore efficienza e competitività per raggiungere l’obiettivo, sono stati organizzati alcuni incontri fra i diversi soggetti pubblici e privati che a Venezia si occupano in modo competente dei diversi aspetti inerenti la tematica dei cambiamenti climatici (sviluppo di scenari, elaborazione di proiezioni di cambiamento climatico, analisi di vulnerabilità e impatti, analisi e definizione di politiche di mitigazione, definizione di strategie e piani di adattamento, progettazione di misure di adattamento, ecc.), soggetti che possono mettere a disposizione estesi network di partner nazionali e internazionali. Ad esempio Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – CMCC è sin dal 2011 il coordinatore del European Topic Centre on Climate Change Vulnerability, Impact and Adaptation (ETC-CCA) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, del quale è membro anche Thetis, l’unica società di ingegneria che ha ancora sede nella città storica.

Obiettivo ambizioso ma realizzabile è la creazione di un soggetto di livello internazionale che affronti la tematica dei cambiamenti climatici, occupandosi in particolare dei temi relativi agli impatti, ai rischi e alle politiche di mitigazione e adattamento, considerando anche gli effetti su tali tematiche di molteplici fattori che operano a diverse scale, da quella globale (es. commercio globale, conflitti internazionali), a quella locale (es. sviluppo economico, demografia).

Un risoluzione che impegna il Governo italiano in tal senso è stata depositata in Parlamento dall’On. Nicola Pellicani con il pubblico appoggio di Ségolène Royal, Presidente della Cop 21, e di numerosi enti scientifici che hanno aderito all’iniziativa: Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – CMCC, Università Ca’ Foscari, IUAV, Venice International University – VIU, Corila, CNR, Thetis. Ringrazio in particolare per il loro contributo il Rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi, Carlo Carraro (Vicepresidente IPCC), Carlo Giupponi (Dean VIU), Emiliano Ramieri (Thetis), Pierpaolo Campostrini (Corila), Francesco Musco (IUAV).

Giannandrea Mencini