Il Nord-est di Rubini

Articolo uscito il 1 marzo 2022 sul Gazzettino

Il Nordest è un’area geografica molto articolata e ricca di incredibili bellezze storico artistiche nonché di luoghi di alto valore ambientale. Rappresenta un bellissimo contrasto di ecosistemi differenti fra loro (zone costiere, pianura, colline, montagna) consegnati a noi da lunghe e continue evoluzioni naturali e da secoli di storia umana.

Il geografo veneziano Carlo Rubini, autore di diversi saggi e guide naturalistiche, nella sua ultima pubblicazione edita per Ediciclo “Microcosmi e Paesaggi. Geonarrazioni a Nordest”, riflette sull’identità del paesaggio ambientale, culturale e sociale del Triveneto, camminando attraverso le sue terre e lasciando vagare lo sguardo e il pensiero.

Fin dall’introduzione, Rubini chiarisce subito che l’intenzione di questo accurato volume è “raccontare il Nordest, la mia regione, una delle mie tante patrie, attraverso i suoi paesaggi, piccoli mondi territoriali”. Mondi che diventano uno straordinario palcoscenico dove, precisa l’autore, “si muovono e recitano donne e uomini, in buona e cattiva compagnia con altri viventi, animali e piante. In un insieme apparentemente disarmonico e senza regia e che invece, forse, risponde a qualche ordine e a una qualche razionalità”. E non c’è dubbio che i luoghi raccontati con passione in questo libro, siano il risultato di un assetto naturale capace di costruire mosaici territoriali che testimoniano la straordinaria ricchezza ambientale e paesaggistica delle nostre terre.

Ecco quindi che l’autore, attraverso l’esperienza personale e i propri ricordi, inizia una geonarrazione descrivendo diversi microcosmi che arricchiscono la nostra regione, partendo da situazioni geografiche di luoghi rappresentativi ma allargando la sua ricerca e la sua riflessione sull’identità di un paesaggio ambientale contaminato dalla presenza dell’uomo.

Le aree territoriali trivenete raccontate da Rubini, che diventano paesaggi ricchi di segni e simboli ecologici e culturali, trasmettono all’autore tutta una serie di messaggi e codici che permettono di decifrare anche i comportamenti umani nel loro, non sempre facile, rapportarsi ai diversi ambienti naturali. Ecco quindi l’originalità del geografo nell’allargare la sua preziosa e personale analisi, anche ai paesaggi sociali e culturali, con l’intento fondamentale di creare una interazione fra l’azione della natura e quella dell’uomo.

La lettura di questo interessante testo, scritto in modo semplice e scorrevole dove non passa inosservata una partecipazione emotiva dell’autore nella descrizione dei luoghi incontrati, rappresenta un lungo viaggio, una salita dal mare alla montagna.

Partendo dal litorale e dalle dune degli Alberoni fino alle Dolomiti, Rubini incrocia e racconta diverse unità paesaggistiche: le grandi zone umide e anfibie come il Po di Maistra e Boccasette, la bassa pianura e la fascia delle risorgive da Sesto al Reghena a Cordovado e il Sile a Rivalta, la pianura alta di Schio con la sua fabbrica, la collina a San Pietro di Feletto, le Prealpi da Punta San Vigilio sul lago di Garda alla Val D’Adige e la Paganella, nonché la montagna con le Terre alte e Torre dei Sabbioni. In vero, ho citato solo alcune località ma l’analisi di Rubini è estesa e coinvolge altri luoghi più o meno noti.

La pubblicistica del settore è relativamente ampia e diversificata, tuttavia questo lavoro, grazie alla particolare narrativa, anzi “geonarrativa”, che l’autore propone generando un insieme di sentimenti e riflessioni nel lettore, si inserisce con successo e originalità in questo specifico filone editoriale.

Mencini Giannandrea