Barbarina, il dialetto è una fiaba

Pagine da Barbarina bozza staffetta leggero

Articolo uscito sul Gazzettino ed. BL del 16 novembre 2019

Una fiaba di tradizione orale molto spesso propone al lettore di oggi, un orientamento culturale che ha resistito nel corso dei secoli e che ha coinvolto intere comunità. Un racconto e il suo intrinseco messaggio trasmesso a parole, rappresenta da sempre una fonte di conoscenza molto importante che porta con sé importanti virtù da trasmettere al mondo presente. “Barbarina e i nove colombi” (Kellermann Editore, 2019) si inserisce appieno in questo filone “orale” come ricorda nella prefazione del libro lo stesso autore Flavio Faoro. Il bellunese Faoro, insegnante e giornalista che da anni cura diversi eventi culturali fra cui la nota rassegna “Oltre le vette”, ha raccolto la storia dalla sua nonna paterna, Linda Maddalozzo, nei primi anni ’80. Ha poi registrato in una cassetta questa e altre storie “in lunghe, fantastiche sedute al tavolo della sua cucina, io e lei da soli, in certi pomeriggi d’inverno”. L’autore li ha poi con cura dattiloscritti negli anni successivi, trascrivendo in modo accurato il dialetto novecentesco Feltrino occidentale, ricco di termini, parole e pronunce oggi spesso perdute. Il risultato è quello di una fiaba, che ovviamente non va svelata nel suo contenuto, originale con una classica struttura narrativa orale dove compaiono personaggi, luoghi e valori tipici del patrimonio narrativo popolare.  Il bene e il male, le streghe, la foresta, il castello, insomma tutto ciò che appartiene all’immaginario collettivo della fiaba, lo ritroviamo in questa efficace storia. Una pubblicazione, inoltre, arricchita dalle belle ed emozionanti illustrazioni di Marta Farina, brava disegnatrice di libri destinati soprattutto all’infanzia, premiata a Mosca alla 12a edizione del concorso d’illustrazione “Image of the Book” nella categoria “The best illustrations for fiction”. Un libro che nasce dalla volontà dell’editore Kellermann, sempre attento alla storia del territorio, che ha colto con gli autori l’importanza di valorizzare l’eredità della tradizione orale, attingendo alla saggezza e al patrimonio culturale dei nostri vecchi.

Giannandrea Mencini