Dolomiti e curiosità in una guida insolita

Il sottoscritto con Stefano Ardito ad una presentazione dei nostri libri nel 2019

Articolo uscito sul Gazzettino del 28 gennaio 2020

Le Dolomiti rappresentano un Sito Unesco di grande valore storico e ambientale. Numerose località come Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Corvara, San Candido, sono ambite mete turistiche e ogni anno, quasi in tutte le stagioni, attirano tantissimi appassionati di montagna. Eppure, basta allontanarsi da questi luoghi celebri e molto frequentati, per scoprire le “altre Dolomiti” fatte di sentieri selvaggi e solitari, di percorsi culturali, di placidi laghi, di torrenti impetuosi e pascoli immersi in una natura più vera. Ecco che il nuovo libro di Stefano Ardito, una delle firme più note e prestigiose del giornalismo di montagna e di viaggio, dal titolo “Guida Curiosa delle Dolomiti” pubblicato  dalla Newton Compton Editori, ci accompagna in un lungo ed emozionante viaggio attraverso questi sentieri e percorsi meno noti ma altrettanto straordinari. Nel volume viene ovviamente dato spazio ai gruppi montuosi come il Sella, le Pale di San Martino, le Tofane, le Tre Cime di Lavaredo, simboli delle Dolomiti nell’immaginario collettivo, tuttavia è quando Ardito scrive di altri massicci meno celebri, come ad esempio Le Odle, i Cadini di Misurina, Le Vette Feltrine, il Duranno, che si esprime appieno la capacità dell’autore nel fare apprezzare tutte le potenzialità di questo incredibile patrimonio dell’Umanità. E in questa guida davvero completa e scritta in modo molto semplice e scorrevole, trovano uno spazio importante i luoghi dove si conserva la memoria della Grande Guerra come il Sentiero degli alpini  e il passo Sentinella fra la Val Pusteria e il Comelico, il Castelletto della Tofana e i suoi tunnel sopra la conca ampezzana o ancora il museo all’aperto del Monte Piana in prossimità del Lago di Misurina. La Guida, e questo rappresenta un sicuro valore aggiunto, spazia con grande accuratezza dalla storia alla leggenda, dalla natura all’arte e alla letteratura. Non a caso, Ardito ci ricorda che ai Monti Pallidi sono legati importanti personaggi accompagnandoci nella Val Pusteria a conoscere i luoghi di Dobbiaco frequentati dal grande compositore Gustav Mahler che, vicino al Maso Trenker, si fece costruire una casetta in legno per lavorare in pace immerso nei bellissimi prati che caratterizzano questa vallata. Oppure ci regala delle belle pagine ricordando Dino Buzzati e il suo amore verso le Dolomiti soprattutto bellunesi, “l’unico spettacolo della natura col quale i pittori, per quanto bravi, non l’hanno mai spuntata”. Sicuramente, a proposito di pittura, non si poteva certo dimenticare il pittore Tiziano Vecellio influenzato anch’egli nella sua arte dai colori delle Dolomiti. Al pittore cadorino e  a Pieve di Cadore, dove si può visitare la caratteristica casa nativa, l’autore dedica un opportuno paragrafo della Guida. In alcuni itinerari l’autore non ci parla solo di sentieri e guglie ma anche di leggende e antiche tradizioni tutte da leggere, come nel caso della valle di San Lucano nell’agordino oppure lungo l’itinerario della Bullaccia  nelle Alpi di Siusi. La Guida non dimentica i simboli religiosi presenti da secoli in queste montagne e ricchi di fascino come il santuario di Pietralba, il Monastero di Sabiona e l’abazia di Novacella tutti in Alto Adige, oppure lo spirito e l’identità di una comunità alpina  dipinta nelle case di Cibiana di Cadore o all’interno del museo delle Tradizioni popolari di Andreis, suggestivo borgo alle porte delle Dolomiti friulane.  Ho ricordato solo alcune delle tante escursioni riportate nel libro di Ardito, facendo così intendere quanto ampia sia la fatica dell’autore per riunire in una unica intensa pubblicazione, l’immenso patrimonio storico e naturalistico delle nostre montagne.

Mencini Giannandrea