Venezia, la sua Piazza e l’acqua alta

Articolo uscito sul periodico Nexus Dicembre 2019

Questo autunno ha drammaticamente riproposto il problema dell’acqua alta a Venezia. Mentre si chiede da più parti e dai diversi livelli istituzionali di velocizzare la fine dei lavori del Sistema Mose nella speranza che funzioni, appare altrettanto evidente la necessità di riprendere in mano i diversi interventi diffusi e complementari alle opere alle bocche di porto lasciati colpevolmente fermi. Fra questi, sicuramente risulta urgente quello relativo alla messa in sicurezza dalle acque alte della Piazza San Marco che, ricordiamo, sarebbe attualmente inondata anche con il Mose in funzione in quanto, le paratoie mobili, sarebbero azionate convenzionalmente con una quota di marea pari a 110 cm slm. La marea purtroppo già quando raggiunge +65 cm, inizia ad allagare il nartece della basilica di San Marco e la pavimentazione all’ingresso della stessa basilica e, man mano che cresce, l’acqua invade le superfici più basse della Piazza.

Per contrastare l’allagamento della Piazza San Marco, lo Stato Italiano aveva progettato diversi anni fa, a cura del Consorzio Venezia Nuova concessionario per le opere di salvaguardia del Magistrato alle Acque di Venezia – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oggi Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto, una serie di interventi approvati dal Magistrato alle Acque di Venezia – Comitato di Magistratura (e quindi dallo Stato), dal Comune di Venezia e dalla Soprintendenza per i BB.AA. di Venezia.

Il progetto generale prevedeva di:

  • bloccare l’allagamento per sormonto rialzando almeno fino a +100 il molo sul bacino di San Marco e la pavimentazione retrostante senza modificare il livello della pavimentazione della piazza, oltre a una serie di interventi di consolidamento della riva per fronteggiare il moto ondoso provocato dal traffico intenso dei natanti
  • impedire l’allagamento per risalita dai tombini e per infiltrazione, attraverso l’isolamento dell’antica rete di cunicoli e loro relativo restauro. Contemporaneamente si proponeva di predisporre un nuovo sistema di raccolta e collettamento delle acque piovane collegato a una stazione di sollevamento da installare ai giardini Reali per consentire il deflusso dell’acqua in laguna in caso di alta marea
  • collocare una membrana impermeabilizzante in bentonite per contrastare l’allagamento per filtrazione.

Costo dell’intero intervento: 100 Milioni di Euro.

Una prima parte dei lavori è stata realizzata a partire dal 2003 e ha interessato il molo sul bacino come da punto precedente.

Con i lavori di restauro del Campanile di San Marco, si è intervenuti anche nell’area adiacente al Campanile stesso con restauro e consolidamento della pavimentazione e interventi di impermeabilizzazione.

Il resto degli interventi non sono stati eseguiti sia per il costo elevato, troppo elevato…, sia per gli scandali legati alla corruzione all’interno del Consorzio Venezia Nuova che ha portato qualche anno fa agli arresti di vari manager aziendali e di diversi politici locali.

Il risultato finale è che vaste aree della Piazza e la zona delle Procuratie vecchie continuano da essere allagate anche con modesti eventi di marea.

In questo ultimo anno, la Società veneziana Thetis, in ATI con la Società Kostruttiva S.c.p.a., ha ricevuto l’incarico dal Consorzio Venezia Nuova su volontà dell’ex Provveditore Roberto Linetti, oggi in pensione, della progettazione funzionale alla realizzazione delle opere di salvaguardia dell’Insula di San Marco dalle alte maree.

Attualmente sono state concluse:

  • la prima fase di attività che prevedeva l’acquisizione dati e di analisi tecnico-conoscitiva su quanto prodotto in precedenza in merito all’Insula di San Marco, in relazione anche al precedente progetto esecutivo predisposto e approvato nel giugno del 1998;
  • la seconda fase che riguardava la realizzazione del Progetto di Fattibilità (ex progetto preliminare).

La terza e ultima fase, riguardante la redazione del progetto definitivo, è in fase conclusiva e probabilmente verrà consegnata al Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto a breve.

L’intervento sarà meno invasivo rispetto a quello ipotizzato negli anni ’90 e, soprattutto, costerà quasi la metà di quanto era stato preventivato nel progetto precedente.

Ora non resta che sperare che i lavori possano iniziare celermente per il bene di una Piazza patrimonio non solo di Venezia ma dell’intera umanità.

Giannandrea Mencini