Sul Montanel nelle Dolomiti del Centro Cadore…

1Bellissima escursione per la via normale, alcuni passaggi alpinistici verso la cima, al Montanel (sottogruppo del Cridola) con partenza da Domegge di Cadore.

Si raggiunge in macchina da Domegge di Cadore, attraverso la stretta strada che porta al noto Rifugio Padova, il rifugio Cercenà (1050 m) da dove, parcheggiata l’automobile, inizia la nostra escursione.

2Si sale lungo una mulattiera in moderata salita poi un semplice ma ripido e talvolta faticoso sentiero lungo un fitto bosco porta verso la selvaggia Val Montanel. Il percorso spesso apre delle stupende vedute sull’Antelao, il Pelmo, le Marmarole, i Brentoni: il panorama davvero merita una assoluta contemplazione. Il sentiero sale rapidamente in costa fra mughi e bassi cespugli di mirtilli. Addentrandoci dopo una breve passerella nella Val Montanel, il sentiero sale decisamente e capita, come al sottoscritto, di vedere qualche camoscio che controlla il nostro 3passare. Il sentiero è ben segnalato e dopo circa 2 ore e 30 minuti si raggiunge una suggestiva spianata dove sorge il bivacco Montanel (chiavi presso il CAI di Domegge, 2048 m). Dal bivacco bellissima vista verso le selvaggi pareti del Cridola. Per chi è stanco la spianata verde è sicuramente un bel posto per una sosta, per chi vuole raggiungere la vetta si può invece seguire l’indicazione alla cima e prendere il sentiero che incomincia a salire verso un ripido manto erboso che si trova sotto la vetta.  Faticosamente si risale il pendio segnalato da omini di roccia in 4 bivaccoquanto, talvolta, si perde la traccia del sentiero. Tenendosi in mezzo al ripido pendio, risalendolo verso la cima, presto in prossimità della roccia si ritrovano i segni del sentiero. Il paesaggio in questa fase è straordinario e spazia in tutta la vallata del Centro Cadore. Da qui ha inizio la parte più difficile e alpinistica dell’escursione. Per raggiungere la vetta poco distante si deve passare una breve e leggermente esposta cengia poi un passaggio particolare (grandi massi accostati che formano una sorta di strettissimo “corridoio” di roccia interrotto, circa a metà, 5 pendioda un salto di roccia) e un masso incastrato da scalare che permette di superare un esposto salto. Questi passaggi  richiedono assoluta sicurezza di passo e mancanza di vertigini. Per chi, come il sottoscritto, è abituato alle ferrate…e quindi ad essere legato… per sentirsi in sicurezza e…a proprio agio…,  consiglio una piccola corda e la collaborazione di un esperto compagno di escursione. Dopo il terzo e ultimo salto di roccia per sentiero un po’ friabile, si raggiunge la croce di vetta (2461 m) con panorama mozzafiato (circa 1 ora e 30 minuti dal bivacco).

6Una escursione complessivamente bella anche solo fino al bivacco e al ripido pendio posizionato sopra allo stesso e sotto la cima: il paesaggio lascia senza parole.

Una gita lunga e faticosa adatta ad escursionisti esperti (molto esperti/alpinisti per raggiungere la cima) e anche fino al bivacco la passeggiata risulta non facile, in quanto assai faticosa, per i bambini.