Scommessa green dove c’era la Malga

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Articolo uscito sul Gazzettino ed. Belluno il 17 agosto 2017

Gli escursionisti che amano le Dolomiti Bellunesi e che vogliono beneficiare dello stupendo paesaggio che si ammira dalla cima del Monte Zovo (1943 m), siamo nel Comune di San Nicolò di Comelico, possono sostare presso il suggestivo rifugio “De Dòo” che nella lingua ladina sta a significare “di Zovo”. L’idea di costruire il rifugio è venuta quasi due anni fa alla Regola di Costa che ha voluto costruire un fabbricato “green” e di basso impatto ambientale laddove sorgeva una vecchia malga. Una sfida importante per tutto il territorio raccolta con coraggio da Patrick Petrizzoli e dalla sua compagna Stella che si sono messi subito al lavoro. Patrick lavorava come cuoco in Toscana presso un’azienda biologica e, saputo del bando per la gestione del rifugio, non ci ha pensato due volte ed è ritornato a casa.  Una scelta ispirata anche dalla volontà di tornare in un paese che, come molti altri luoghi di montagna, si stava gradualmente spopolando e pertanto il suo ritorno poteva essere visto come un segnale positivo per la comunità. Il rifugio è costruito completamente in legno e, particolare importante, con legno assolutamente locale in modo tale che le Regole potessero accedere ad un finanziamento europeo per le filiera del legno. Un edificio ecosostenibile che sfrutta le energie rinnovabili e che è dotato di riscaldamento a pavimento grazie a una caldaia a legna e di un sistema di recupero delle acque piovane. Per completare l’opera, il complesso (dotato di 12 confortevoli posti letto) per i suoi ospiti prevede anche l’utilizzo di lenzuola e di asciugamani in fibra di legno. Ovviamente la ottima cucina del rifugio è a Km 0. I piatti sono tutti tipici a base di prodotti locali delle vallate vicine e Patrick è bravo a sfruttare le tante piccole eccellenze del territorio bellunese. Da sottolineare i numerosi piatti offerti dal menù a base di cervo e selvaggina varia. Il Rifugio in estate è facilmente raggiungibile dalla frazione di Costa mentre d’inverno rimane aperto a partire dall’8 dicembre e raggiungibile, in presenza di neve, con ciaspe o sci da alpinismo. Patrick e Stella sono orgogliosi del loro lavoro ma non nascondono le difficoltà anche economiche che spesso devono affrontare e forse qualche incentivo dagli enti locali sarebbe utile. Tuttavia Patrick inviterebbe i giovani a misurarsi con sfide simili, magari con l’aiuto delle Istituzioni, in quanto sono esperienze che accrescono personalmente e parallelamente fanno crescere tutto il territorio.

Giannandrea Mencini