Le mie letture estive…

Le mie letture estive sono state diversamente interessanti.

Come narrativa ho letto il libro di uno scrittore a me caro, come ormai tutti sapete, Ian McEwan, “Lo scarafaggio” per i Supercoralli di Einaudi (2020). Ne avevo sentito parlare molto e letto utili recensioni. Il libro parla di Jim Sams che subisce una metamorfosi. Nella vita precedente era uno scarafaggio, ignorato o disprezzato mentre ora, nella sua nuova incarnazione come primo ministro, è l’uomo più potente d’Inghilterra. Farà la volontà del popolo con diversi e spesso poco edificanti stratagemmi e porterà il Paese al declino. Il libro è un velato attacco dello scrittore alla molto discutibile politica di Boris Johnson e alla Brexit. Devo essere sincero: il libro presentato come un piccolo capolavoro, ironico e divertente in realtà non mi ha entusiasmato. Forse me lo aspettavo più satirico, più creativo e…ridicolo. Ci sono interessanti riferimenti alla politica, momenti comici ma alla fine …ho fatto sorprendentemente fatica a finirlo.

Altro libro che ho letto di narrativa ma stavolta di fantascienza è il capolavoro “Solaris” dello scrittore polacco Stanisław Lem, pubblicato nel 1961 e oggi in Italia edito dalla casa editrice Sellerio Editore Palermo. Mancava alla mia lunghissima collezione di libri di fantascienza. Il libro è coinvolgente, originale, inquietante. Può un pianeta comunicare mentalmente con gli uomini di una stazione spaziale orbitante intorno al pianeta Solaris attraverso una intelligenza superiore che vive nel pianeta in un oceano di plasma? Leggete il libro e capirete!

Infine, come saggio, ho letto l’ultimo bel libro di Toni Sirena “Il Paese scomparso. La diga di centro Cadore e i dissesti di Vallesella” (2020) uscito per Cierre Edizioni. All’origine di questa vicenda che coinvolge il paese Cadorino, che inizia nel 1950 ma si conclude solo alla fine degli anni Novanta, c’è la costruzione di una grande diga sul Piave per realizzare un serbatoio d’acqua e produrre energia elettrica. Il lago di centro Cadore, oggi fotografato da migliaia di turisti, nasconde la storia di una comunità privata delle proprie case, della propria identità culturale in nome del progresso e dell’idroelettrico. Una vicenda che ha importanti legami anche con il disastro del Vajont. Ben scritto, ben documentato, trattasi di un libro di assoluto interesse.